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Che cos’è un MaaS?

MaaS: ecco in una sola parola quello che il settore della mobilità ha vissuto negli ultimi anni. Ma niente panico, non è una formula matematica! MaaS sembra essere una soluzione ai vari problemi delle grandi metropoli congestionate dal traffico, che ottimizza il modo di spostarsi ma, soprattutto, costringe gli attori del settore a reinventarsi. 

MaaS, ma che vuol dire?

MaaS è l’acronimo di “Mobility as a Service”. Come metafora, avere un MaaS è come avere un’auto, una bicicletta, uno scooter, un autobus e persino una metropolitana in tasca. Non è necessario avere una tasca enorme o una borsa alla Mary Poppins, è soprattutto una soluzione digitale, direttamente accessibile dal tuo smartphone. 

In termini concreti, un MaaS è una piattaforma, il più delle volte sotto forma di applicazione mobile, che offre un servizio di trasporto multimodale, cioè un pacchetto di mobilità per i suoi utenti. La piattaforma tende ad essere un aggregatore di tutte le soluzioni di mobilità presenti in una città, integrando tutte le informazioni necessarie al viaggiatore per spostarsi, dalla biglietteria al pagamento. 

Un MaaS si basa su 3 pilastri:

  • Informare – La geolocalizzazione del trasporto disponibile
  • Proporre – Ricerca e calcolo dei percorsi
  • Prenotazione/pagamento – Prenotazione dei mezzi di trasporto disponibili.

 

La nozione di MaaS, o almeno la sua visione ultima, integra necessariamente questi 3 pilastri insieme.

EconomyUp, una rivista la cui attenzione è concentrata sulle startup e sui nuovi sistemi di Trasformazione Digitale e Innovazione, definisce e riassume un MaaS come “una nuova modalità di pianificare il proprio viaggio urbano che consente di prenotare tutti i mezzi necessari da un’unica piattaforma, pagando con abbonamento a forfait e ottenendo anche suggerimenti su veicoli e percorsi migliori”.

Lo scopo di un MaaS è quindi quello di includere tutti questi processi in un’unica piattaforma. Tutto questo per perseguire un obiettivo molto chiaro: semplificare il percorso quotidiano tra i diversi modi di trasporto per andare dal punto A al punto B, una filosofia prevalentemente incentrata sull’esperienza del cliente.

Le diverse forme di MaaS

Analizzando la definizione ci si può rendere conto che ci sono pochissimi, almeno oggi, MaaS in quanto tali. Per vedere questo un po’ più chiaramente e per categorizzare gli attori che tendono a questo modello, possiamo stabilire diversi livelli e posizioni nel mercato della mobilità. 

Livello 1: piattaforma informativa, lo Staseraintv della mobilità 

Cosa offre la piattaforma a questo livello:

  • Condivisione delle informazioni di base (orari, prezzi, posizione) 
  • Itinerari suggeriti
  • Integrazione di informazioni multimodali 

 

Questo livello centralizza le informazioni dei diversi mezzi di trasporto, le ottimizza per fornire i migliori percorsi ai suoi utenti. L’elemento centrale di questo livello sono quindi i dati e il modo in cui vengono elaborati per offrire le migliori raccomandazioni possibili.

Livello 2: piattaforma di aggregazione, il VOD della mobilità 

Cosa offre la piattaforma a questo livello:

  • Condivisione delle informazioni di base (orario, prezzo, luogo)
  • Itinerari suggeriti
  • Pagamento del viaggio

La differenza con il primo livello si troverà nell’integrazione delle diverse mobilità direttamente nell’applicazione e la possibilità di pagare direttamente il proprio viaggio su questa stessa applicazione. L’integrazione del pagamento è essenziale a questo livello, ci siamo allontanati dalle semplici indicazioni. Come il VOD (Video on Demand), in questo livello si paga all’utilizzo

Livello 3: piattaforma di abbonamento, il Netflix della mobilità 

Cosa offre la piattaforma a questo livello:

  • Condivisione delle informazioni di base (orari, prezzi, posizione)
  • Itinerari suggeriti
  • Modello di abbonamento
  • Accesso illimitato

Quest’ultimo livello, che è la visione ultima del MaaS, è l’integrazione di tutti i mezzi di trasporto nell’ambiente e la possibilità di pagare un abbonamento per usufruire di tutte le modalità di trasporto disponibili con un’unica fatturazione centralizzata.

La tendenza al consumo su abbonamento è reale e riguarda tutti i settori di attività, compresa la mobilità! L’azienda pioniera di questo modello di business è la startup finlandese Whim, che offre un pass mensile per un accesso illimitato a tutti i trasporti disponibili a Helsinki.  

L’obiettivo dei MaaS e il loro impatto previsto

Non è uno scoop, le metropoli accolgono sempre più persone. Ci stiamo concentrando sempre di più negli stessi posti e questo non cambierà (a meno che non accada l’opposto a causa della pandemia globale…).

Dobbiamo vivere e muoverci in queste metropoli, capitali, grandi città. A Milano ogni giorno un milione di persone entrano ed escono dalla città. Ci sono 5,2 auto per dieci abitanti, il doppio di Parigi. Mentre in un anno ATM conta più 750 milioni di passeggeri. Impressionante, vero? 

Il trasporto pubblico rimane chiaramente il modo preferito dagli abitanti delle città per spostarsi. 

Tuttavia, l’emergere di altri mezzi di trasporto ha portato ad un cambiamento nell’uso. Questi nuovi mezzi di trasporto sono utilizzati in aggiunta al trasporto pubblico: in uno studio realizzato dall’ufficio di ricerca 6-T sul comportamento degli utenti del servizio di scooter elettrici Dott, il 65% dei viaggi fatti con uno scooter Dott sono stati combinati con il trasporto pubblico.

I MaaS rispondono quindi ai cambiamenti nella mobilità degli ultimi anni e vogliono contribuire allo sviluppo di questa multimodalità. Questa nozione di “Mobility as a Service” ha chiaramente un obiettivo orientato all’utente, ottimizzando il più possibile la sua esperienza.

Per i cittadini

Se ben ricordate, ad agosto 2020, è stata segnalata la comparsa di più di 6mila monopattini elettrici a Milano: non meno di 6 giocatori si contendevano il mercato allo stesso tempo per poi ridursi con i successivi provvedimenti del Comune per regolarizzare il numero di mezzi in sharing presenti in città. A questo si aggiungono i servizi di biciclette elettriche, auto self-service e naturalmente gli scooter elettrici condivisi come Cityscoot. 

Il milanese ha quindi decine di possibilità per spostarsi oltre ai tradizionali trasporti pubblici, può risultare complesso per l’utente ritrovarsi in tutte queste offerte. Questi mezzi di trasporto servono, infatti, a scopi diversi e sono complementari. 

In questo contesto, gli abitanti delle città sono alla ricerca di soluzioni di trasporto veloci “porta a porta” ed il MaaS sembra facilitare questa intermodalità. È anche nell’interesse delle città essere coinvolte nello sviluppo di questo modello. 

Per la metropoli

Tutte le metropoli dovrebbero vedere i vantaggi nello sviluppo di una soluzione MaaS. Il loro obiettivo è semplice: ridurre la congestione, l’inquinamento ed i problemi di parcheggio

Offrire una soluzione che aggreghi tutti i servizi di mobilità di una città è un modo per ottimizzare il loro funzionamento e la loro complementarità. Un’offerta di trasporto completa, fluida e senza problemi di parcheggio terrà gli abitanti della città lontani da o, almeno, li farà riflettere sull’uso di un’auto personale e della sua vera utilità in metropoli.

Sì, l’uso dell’auto personale è al centro della nozione di « Mobility as a service ». Più che l’uso dell’auto, è la nozione di proprietà che non è in linea con la visione estrema di MaaS: seguendo questa filosofia, domani i mezzi di trasporto saranno condivisi e si pagherà man mano che li si usa. 

Un MaaS ha quindi un obiettivo piuttosto chiaro: sviluppare una mobilità urbana semplice e condivisa, come Cityscoot. 😇

Se questo modello diventerà un’alternativa reale, utile in tutti i casi d’uso e più pratico di un’auto privata, allora l’impatto sarà reale e tangibile. L’aumento dell’uso del trasporto pubblico e degli operatori che offrono un servizio di trasporto condiviso ridurrà la congestione e l’inquinamento nelle città. Tuttavia, la maggior parte degli abitanti delle città deve ancora adottare MaaS. 

 

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